"Olio e Biodiversità"

Olio e biodiversita'

"Olio e Biodiversità" Copyright Effeunopuntouno

DESCRIZIONE

L’olivo è parte integrante del paesaggio della Valle dell’Esino, zona di produzione olivicola per tradizione, ancora viva. Diverse le “terre di mezzo” esistenti nella zona, terre dove i venti freddi del Settentrione si mescolano con quelli caldi del Meridione creando le condizioni ideali per la coltivazione dell’olivo. Monte San Vito è una zona vocata alla produzione di olio extravergine di oliva con certificazione biologica. Il Comune è tra i soci fondatori dell’Associazione Nazionale Città dell'Olio. Gran parte della produzione di questo territorio deriva da un'unica varietà, la Raggia (chiamata, a Jesi, Mandolina). L'olio è di un fruttato armonico, tipicamente mandorlato, prevalentemente dolce, con una punta di amaro e piccante, di colore giallo con riflessi verdi, ad elevato contenuto in acido oleico e buon contenuto in polifenoli in epoca precoce di raccolta. La drupa della Raggia ha una polpa particolarmente dolce che la rende idonea anche quale oliva da mensa, ottima per accompagnare insalate, carni ed alcuni tipi di pesce. È presente anche una buona produzione di varietà Frantoio e Leccino e coltivazioni minori di Rosciola, Carbonella, Sarganella, Ascolana, San Francesco e Nocellara.
Anche il territorio di Maiolati Spontini vanta un olio extravergine di oliva di alta qualità in grado di mantenere le fragranze, la genuinità e l’equilibrio organolettico tipici di un grande olio extravergine. Lo stesso territorio è soggetto di un percorso che porterà alla creazione di una Casa dell'Olio e della Biodiversità, con annesso campo catalogo di piante di olivo, con la ristrutturazione di un edificio colonico, la sistemazione dell’intorno, dotazione di arredi, attrezzature espositive, ufficio, zone di degustazione sensoriale, torchiatura a scopo didattico. La fattoria didattica fa parte di un progetto più ampio per il quale il comune di Maiolati Spontini è convenzionato con la Provincia di Ancona, l’ASSAM, l’Università Politecnica della Marche, dipartimento di Agraria, e con il sistema Museale della provincia di Ancona. Il progetto costituisce l’avvio di un Ecomuseo del paesaggio, organismo che punta a conservare la biodiversità culturale, a conoscere e far conoscere alle popolazioni locali le specificità del loro rapporto con il territorio, rendendole consapevoli della responsabilità della sua modificazione e trasformazione, per quanto essa sia inevitabile.

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