"Mela Rosa"

Mela rosa e mela rozza

"Mela Rosa" fonte: lefrancbuveur.blogspot.it

DESCRIZIONE

Uno studio effettuato qualche anno fa dall’allora Ente di sviluppo agricolo nelle Marche sul germoplasma del melo nelle Marche censì 51 varietà e biotipi di provenienza locale e si trattava quasi esclusivamente di mele rosa. Il frutto è medio piccolo, irregolare, di forma appiattita e asimmetrica. La buccia è liscia e di colore rosso vinoso, comunemente detto rosa. Un aspetto quindi che si discosta considerevolmente dagli standard della grande distribuzione che vengono graditi dalla maggior parte dei consumatori.
Ma, all’assaggio, si scopre un gusto straordinario: la mela è piacevolmente acidula e profumatissima. Anche le caratteristiche agronomiche della pianta non sono trascurabili trattandosi di un albero molto resistente al freddo. Il frutto presenta una buona resistenza allaticchiolatura e alle principali avversità biotiche. La mela rosa si presta quindi perfettamente alla coltivazione con metodi biologici o a basso impatto ambientale. Oltre ad essere consumate fresche, le mele rosa sono ottime anche cotte sotto la brace o al forno. Vengono anche utilizzate nella preparazione di vari tipi di dolci. Particolare è la preparazione di una marmellata di mele rosa e menta riscontrata in provincia di Macerata.
Estremamente limitata anche la diffusione della mela rozza della quale sono stati riscontrati solamente due biotipi: uno a Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Fermo, l’altro a Recanati, in provincia di Macerata. La mela rozza presenta un frutto di dimensioni contenute che non supera il peso di 40 grammi, di calibro abbastanza uniforme, di forma appiattita.
La buccia è di colore verde, rugginosa su tutta la superficie, di consistenza ruvida, cosparsa di poche lenticelle piccole e rugginose. Un altro caso quindi di aspetto esteriore poco accattivante che penalizza l’apprezzamento del frutto da parte dei consumatori. Ma, la mela rozza viene consumata solo da chi sa apprezzarla veramente. Ciò che colpisce sono il profumo e il sapore un po’ aspro che la rendono facilmente riconoscibile dalle altre mele. Con la conservazione, poi, acquisisce un gusto spiccatamente zuccherino, asciutto e aromatico, mai stucchevole. In passato, si usava tagliare le mele rozze in fette che, essiccate su grate metalliche al calore della stufa a legna, venivano poi conservate in barattoli di latta per essere consumate durante l’inverno tal quali oppure fatte bollire nell’acqua mielata o nella sapa.

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