"Erbe spontanee: origano"

Il circuito delle cucine tipiche locali

"Erbe spontanee: origano" immagine di pubblico dominio CC0

DESCRIZIONE

L'identità di un territorio si costruisce attraverso vari elementi: il paesaggio, le peculiarità dei centri urbani e delle aree rurali, gli usi e costumi delle comunità che vi abitano. Tra questi ha grande rilevanza le gastronomia, che abbraccia vari aspetti: dalla qualità e la provenienza dei prodotti primari alle tradizioni dell'arte culinaria e le possibili varianti di una stessa ricetta. Questa premessa è indispensabile per comprendere Il Circuito delle Cucine Tipiche Locali, progetto curato dall'Associazione “Chi Mangia la Foglia” che comprende 28 comuni, dalla costa alla montagna, tra le due province di Ascoli Piceno e Fermo. L'obiettivo è quello di riscoprire antiche tradizioni, produzioni, consuetudini dimenticate e riportare alla luce ricette della cucina popolare senza dimenticare l'estro innovativo e creativo dei cuochi, espressione di un sapere tramandato e di identità culturali fortemente ancorate al territorio. Attualmente i circuiti sono sei: la cucina delle Erbe Spontanee, la cucina Marinaro Adriatica, la cucina del Gusto, della Storia e dell'Arte, la cucina degli Orti, la cucina della Montagna, la Cucina del Tartufo.

Ognuna caratterizza i territori dei comuni aggregati che organizzano serate gastronomiche ed eventi sul tema.
Per citarne alcuni:
La cucina delle Erbe Spontanee: Le erbe spontanee hanno sempre avuto un ruolo di primordine nella vita dell'uomo, intanto quale elemento integrante del paesaggio, ma soprattutto nell'alimentazione e nella medicina. La cucina è rivolta al riutilizzo di erbe selvatiche recuperando al contempo antiche ricette popolari senza mai trascurare l'innovazione. Si organizzano corsi specifici per diffondere la conoscenza e la rispettosa fruibilità di questo importante patrimonio (Comuni di Monte San Pietrangeli, marzo; Francavilla d'Ete, ottobre; Smerillo, giugno; Montefiore dell'Aso, settembre; Petritoli, novembre; Moresco e Lapedona).
La cucina del Gusto, della Storia e dell'Arte: recupera, valorizza ed evidenzia le tradizioni enogastronomiche tipiche locali, dove attraverso la rete delle ristorazioni è ancora possibile riscoprire particolari aromi e sapori che nella codifica del palato spesso risultare dimenticati. A tutto ciò fa da contraltare una contestualizzazione di luoghi paesani dove la percezione della continuità storica si arricchisce dell'importante presenza artistica e culturale oltre che di paesaggio, condizioni imprescindibili per una grande qualità di vita (Comuni di Carassai, Falerone, Campofilone, Maltignano, Massa Fermana).
La cucina del Tartufo: è ispirata da un prodotto che può essere definito "il gioiello" della gastronomia, non solo locale ma dell'intero territorio nazionale. Il tartufo bianco, nero pregiato o scorzone, pur non vantando un'antica tradizione territoriale sotto il profilo commerciale, in quest'area emerge però in tutta la sua espressione olfattiva, gustativa, culinaria. Raccolto in grandi quantità, è testimonianza dell'estrema vocazione di questa terra per la produzione spontanea di questa eccellenza, ciò che rende la versatilità della sua applicazione in cucina estremamente tipica e tradizionale (Comuni di Amandola, Force, Montefalcone Appenino, Roccafluvione).


 

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