"Fisarmonica"

La Fisarmonica e il Liuto

"Fisarmonica" copyright Henry Doktorski CC BY-SA 3.0 http://commons.wikimedia.org/wiki/File:A_convertor_free-bass_piano-accordion_and_a_Russian_bayan.jpg (ritagliata dall'originale)

DESCRIZIONE

L'industria della fisarmonica è stata determinante per il territorio dando origine allo sviluppo locale e facendo nascere maestranze altamente specializzate, nuovi imprenditori, imprese e mercati. Castelfidardo, segnò una tappa fondamentale dell' unificazione dell' Italia, con la sconfitta delle truppe pontificie da parte dell' esercito piemontese nel 1860 e la conseguente annessione delle Marche e di Castelfidardo al Regno italico. La leggenda narra che uno dei soldati austriaci che fiancheggiavano i «papalini», nei momenti di riposo trascorsi in un casolare della campagna, si dilettasse a suonare uno strano e sconosciuto strumento musicale. Narra, la leggenda, che un contadino approfittasse del sonno del militare per carpire i segreti dello strumento. Il contadino è esistito davvero: si chiamava Paolo Soprani. La storia vera è che vide la fisarmonica a Loreto, portata da un pellegrino francese. La copiò, aprì una bottega, la produsse in serie. Era il 1863, l' anno in cui Castelfidardo cominciò a diventare la capitale mondiale della fisarmonica. Oggi, grazie ad un recupero culturale operato da molti, come l'ingresso dello strumento in alcuni Conservatori Italiani, la realizzazione di fisarmoniche prodotte con grande maestria, con una maggiore attenzione alla letteratura musicale, con l'abbandono dell'idea che essa non è "strumento solista", con nuovi punti di riferimento artistici, per esempio Richard Galliano e Marc Perrone in Francia, Gianni Coscia in Italia, Peter Soave in Usa e tanti altri, si è creata una nicchia anche commerciale. Le trenta aziende che operano attualmente a Castelfidardo continueranno ad avere successo e futuro se riusciranno, come fece Paolo Soprani nel 1863, a leggere attentamente i tempi e ad evolversi modellandosi sulle richieste del mercato.

Paolo Soprani quando ancora "niente si fa a macchina, ma tutto viene eseguito a mano dagli operai" produce nel 1905, secondo lo storico Olivelli, ben 1200 armonici al mese. Negli anni Ottanta, nel tentativo di conciliare il passato con l'innovazione, ha dato vita ad una fiorente industria di strumenti musicali diversi, che nel tempo ha però risentito della concorrenza del mercato orientale. Ad un periodo di crisi è tuttavia seguita una veloce riconversione produttiva, che ha consolidato e rilanciato la produzione tradizionale della fisarmonica e dell’organetto.Oggi a Castelfidardo si produce eccellenza e innovazione: la fisarmonica è ancora uno strumento di questi tempi, che si insegna nei Conservatori e suona ogni tipo di partitura: classica e contemporanea. Il distretto è molto piccolo ma vitale.

Nella Vallata è importante anche l'arte liutaria, che consente la costruzione e il restauro di strumenti di estrema sensibilità, quali violini, violoncelli, viole, contrabbassi, chitarre, bassi e mandolini. È un'arte e tecnica artigianale rimasta quasi immutata dall'epoca classica della liuteria, e rimane una delle poche arti a preservare la tradizionale lavorazione manuale per la produzione di strumenti ad alto livello. La realizzazione artigianale permette varie personalizzazioni grazie alle quali si possono ottenere delicate sfumature di fraseggio e di intensità musicale non riproducibili nell'industria. Ai maestri liutai di oggi presenti nelle Marche è riservato il compito di preservare questa arte, che spesso si tramanda di padre in figlio e diviene un mestiere di "nicchia" non alla portata di chiunque.


 

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